lunedì 5 giugno 2017

Piazza San Carlo è una bomboniera

Torino ha tanti scrigni, tante bomboniere: Piazza San Carlo, il Teatro Carignano e potrei elencarne decine di altre...Ma sono bomboniere, appunto! Luoghi dove si puo' pensare di assistere ad una rappresentazione culturale, nei quali si possa immaginare di consentire l'accesso a qualche centinaia di persone in sicurezza: non sono degli stadi! Quanto è successo sabato 3 giugno nella nostra città non è conseguenza, come si tenta di far passare come messaggio, della follia umana bensì il logico e possibile risvolto di un "groviglio umano" dove, al di là dell'accadimento sfortunato ed occasionale, il normale spazio vitale di una persona era già impossibile da garantire. Stiamo parlando di un "salotto" non certo pensato per grandi raduni, non per questo disegnato e come tale senza vie di fuga, senza spazi sufficienti da consentire, in caso di necessità, il minimo movimento alle persone ivi stipate. Sarebbe stata una scelta esecrabile, a mio modesto avviso, anche in tempi molto diversi da quelli attuali ed ancora di piu' lo è al giorno d'oggi quando, volenti o nolenti, ci troviamo coinvolti in una Guerra priva di codici ed impossibile da prevedere. Saro' fobico, lo ammetto ma quando mia moglie mi ha prospettato l'idea di assistere alla partita dagli schermi in Piazza io le ho risposto che mai e poi mai mi sarei infilato in quella calca. L'ex Prefetto Serra ha dichiarato, in un'intervista, che, con ottima probabilità, sarebbero stati sufficienti degli altoparlanti per calmare la folla: condivido...Ma nemmeno quelli c'erano! In un momento storico simile si è consentito un raduno, praticamente libero, con un sovraffollamento umano di invereconde dimensioni, in un luogo impossibilitato fisicamente - anche solo per il principio dell'incompenetrabilità dei corpi - a contenere un numero tanto elevato di persone. Ora si cerca "il colpevole" per, come sempre accade, deviare l'attenzione dalla realtà ma la realtà altro nome non porta che quello della "negligenza" di chi, una serata del genere, avrebbe dovuto organizzarla pensando alla sicurezza prima che alla lecita goliardia.