giovedì 31 gennaio 2019

La noia, l'inedia.

La noia, uno dei mali del nostro secolo; l'inedia, suo sinonimo, sesto dei sette peccati capitali; non uccidere, il quinto comandamento. Non entro nel merito di una sentenza, per certo giuridicamente corretta, mi voglio domandare solo cosa abbiano nel cuore due ragazzini di undici e quindici anni, due bambini, i quali possano godere della morte di un uomo a mezzo delle loro stesse mani, arso vivo. Mi voglio chiedere che razza di genitori potranno essere un domani...Racconteranno, forse, ai loro figli di quello..."sbaglio", commesso da fanciulli tanti anni addietro? Oppure finiranno sbandati, drogati magari, in preda ai rimorsi per quanto commesso? La verità è che non credo che la noia possa essere causa di tanta Malvagità e, purtroppo, non credo che il Maligno possa essere imprigionato o curato ma eliminato, cacciato. Questi ragazzi dovrebbero essere rifiutati dalla Società da ora e per sempre, cacciati come dei reietti, solo questa sarebbe la soluzione laddove possibilità di recupero non vi sia.

martedì 15 gennaio 2019

In nome del popolo italiano

Grillo fischiato ad Oxford; Salvini vestito, ora da poliziotto, ora da pompiere, ora da agente della protezione civile; Di Battista e Di Maio che gironzolano come in una trasmissione, "Milano -Roma", di qualche anno fa; Salvini e Bonafede che attendono Battisti per insultarlo... in nome del popolo italiano. "In nome del popolo italiano" un film di Dino Risi con Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi. L'Italia non può essere "Salvini, Di Maio, Di Battista, Grillo" perchè l'Italia è la Storia, la Cultura, l'Arte ...quella che ci invidiano da ogni parte del mondo e quella che, i quattro moschettieri, non solo non rappresentano ma mettono alla berlina. Gettare al pubblico ludibrio la nostra Cultura e la nostra Storia è un delitto epocale del quale dovranno rendere conto...prima o poi, a qualcuno.

mercoledì 2 gennaio 2019

Un ragazzo di Labor, leggendo il mio profilo, mi ha detto: "Ah...così anche tu sei andato via dal Sociale ai tuoi tempi"...La risposta racconta la mia storia...Si, sono andato via ma a testa alta!

Oggi un allievo di Labor mi ha fatto una battutina, evidentemente leggendo il mio profilo, ha notato come avessi cambiato scuola ai tempi del Liceo... "Anche tu sei stato cacciato dal Sociale!"...così mi ha detto.

Il "Sociale" è l'Istituto Sociale di Torino dal quale...Si! Sono stato cacciato in terza liceo ma le ragioni non sono quelle che immaginava il mio allievo. Non dico di essere stato uno studente modello ma, credo, poco mancasse anche se ho sempre messo lo sport quasi sullo stesso piano rispetto allo studio. Sono, piu' o meno, riuscito bene sempre in tutto, tranne che nel disegno dove, forse per il fatto di essere un mancino corretto - scrivo normalmente da sinistra a destra ma i miei appunti personali li scrivo, di mancino, da destra a sinistra - sembro davvero avere un blocco. In terza Liceo Scientifico chiusi l'anno con una delle mie piu' grandi soddisfazioni: ottenni il dieci in Matematica! Dieci in matematica allo scientifico! ...Poi nove in fisica e chimica e otto vari nelle altre materie. Non male per uno che avrebbe scelto Matematica pura o Fisica all'Università!

In tutto questo, come chiunque, avevo la mia bestia nera: il professore di disegno, tale Ovidio Bosio, il quale si era convinto che un ragazzo che andasse bene in tutte le materie, soprattutto scientifiche, non potesse non riuscire altrettanto degnamente in disegno tecnico. Io, nel mio piccolo, rimediavo ogni anno studiando come un pazzo storia dell'arte e, devo ammettere, di questo, ringrazio ancora oggi Ovidio perchè un po' di cultura in tale senso mi è rimasta. In terza liceo, tuttavia, dopo avermi beccato a tentare di copiare una tavola di disegno tecnico dai miei colleghi di un anno piu' grandi, venne in classe annunciando che..."storia dell'arte, in quell'anno, non sarebbe stata parte del programma". Et voilà...il mio consueto due in disegno non avrebbe piu' fatto media con il dieci di storia dell'arte, quindi...a settembre!

Fin qui sarebbe stato tutto regolare se non che, a Giugno, prima del termine della scuola, lo stesso professore annunciò il programma per i rimandati nel quale spiccavano tre tomi di storia dell'arte. Io, a quel punto, andai dal Preside di allora, Padre Francesco Guerello, dicendogli che, se storia dell'arte avesse fatto parte del programma io, come sempre, non sarei dovuto essere rimandato ma, se non ne fosse stata parte, non sarebbe dovuta essere materia di interrogazione all'esame di riparazione. Padre Guerello mi chiese di non "creare un caso" e mi autorizzò a scrivere testuali parole nel foglio dell'esame di Settembre: "Storia dell'arte non fa parte del programma". Io lo feci, il Preside si rimangiò davanti al professore la parola e mi costrinse a chiedere scusa ad Ovidio Bosio. Io mi rifiutai e, grazie ad un amico, già Rettore dell'Istituto Sociale, padre Piero Granzino, contattai i Padri Rosminiani.

Cosa mi ha insegnato questa storia? Che non tutto il male viene per nuocere. All'istituto Rosmini di Torino ho stretto amicizie che durano ancora oggi - così come molte nate dal periodo trascorso al Sociale - e, una su tutte, quella con il Vicario del Padre Generale, Padre Domenico Mariani...amicizia interrotta, per ora, solo dalla Sua morte. Ho avuto modo di rivedere Padre Guerello...invecchiato, stanco ma, sinceramente per quanto mi ha fatto...ha fatto ad un ragazzino di diciassette anni che credeva in lui...non mi ha mosso il minimo sentimento, tanto in bene quanto nel male: indifferenza, che, poi, è forse la cosa peggiore.