giovedì 19 marzo 2020

Una riflessione sul tema del "rispetto delle regole" con l'avvocato Davide Diana


La virtù sta sempre nella mezza misura e, credo, si sia trovata una buona virtù in questi giorni capace, forse, di far proseguire questa sorta di isolamento. Le regole esistono e sono chiare si possono fare molte cose a patto di mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro e di evitare assembramenti; si può anche continuare a fare sport ( per molti necessario sia a livello fisico che mentale) purché l’attività venga svolta in assoluta solitudine. Io credo che in un situazione di emergenza queste regole siano non solo condivisibili ed accettabili ma rappresentino una fortuna. Eventuali e future ulteriori restrizioni saranno, dunque, da addebitarsi unicamente ad un’atavica volontà di agire in sfregio e spregio delle regola da parte di qualcuno.

Caro Mario, condivido il tuo pensiero ma vorrei sottolineare l’ennesimo fallimento dello Stato. Quando non si riesce a governare un fenomeno  sull’onda emotiva o la necessità del momento, si inaspriscono le sanzioni. Ricordi i casi delle morti del sabato sera?  Per fronteggiare quell’emergenza non occorreva inasprire esageratamente le pene ma semplicemente fare più controlli e dare le sanzioni che già esistevano. All’Università ci hanno insegnato che il vero deterrente della sanzione è la certezza della pena. Se la percezione è quella che i controlli non vi sono  o sono sporadici  le persone continuano tranquillamente nella propria condotta. Prima di comprimere ulteriormente  le libertà di movimento  si proceda a dei controlli serrati ed effettivi …. Ma  amaramente mi viene da dire … forse pretendiamo troppo.

Davide, amico mio, condivido la tua riflessione ma mi metto nei panni di chi debba amministrare piccole realtà, quasi familiari, come quella in cui sto vivendo questa clausura: non è facile. Devo dire che, pubblicamente, mi sento di elogiare il signor  Sindaco del mio paese Villarbasse perché sta, con fermezza, umanità e decisione gestendo una comunità in cui, forse, la repressione potrebbe diventare cosa imbarazzante. Io credo che stia all’ intelligenza delle persone modulare i comportamenti nel rispetto della Vita propria e di chi stia loro vicino e delle regole. Ecco, una parola sola, forse, potrebbe far comprendere tutto: rispetto! Mi metto, anche, nei panni di quei poliziotti o carabinieri o vigili costretti ad affrontare soggetti che delle regole se ne fregano e lo fanno con violenza ed arroganza in un momento in cui anche solo una discussione face to face può essere, potenzialmente,  molto pericolosa.

Davide Diana & Mario Catania 

lunedì 16 marzo 2020

Un sistema sanitario che rappresenta l'eccellenza mondiale non in grado di salvare lo 0,006% della popolazione: un paradosso.


Ogni accadimento della Vita porta con sé degli insegnamenti e da questa brutta storia ne traiamo due: l’Europa unita è un’ipocrisia più che una chimera e i tagli - mondiali e non solo italiani - a sanità, difesa e cultura si pagano nel tempo.
Il fatto che l’Unione Europea sia un’illusione, beh, credo non abbia bisogno di spiegazioni. Non si unisce ciò che nasce diviso: non saremo mai gli Stati Uniti d’Europa! Un americano si sente americano prima che californiano, texano o altro mentre noi siamo torinesi, prima che piemontesi,  prima che italiani; l’essere stati divisi anche nelle Guerre Mondiali dovrebbe far riflettere.
Riguardo ai tagli - ed anche qui non considero solo l’Italia ma tutto il mondo -  contano le percentuali. Anche ammettendo la peggiore delle proiezioni, ossia quella secondo la quale i contagiati di Corona Virus potrebbero arrivare ad essere 90.000 solo in Italia, dovremmo considerare che, su una popolazione di sessanta milioni di abitanti, sarebbero lo 0,15%, una percentuale bassissima. Coloro che, poi, malauguratamente, avrebbero bisogno di terapia intensiva, la rianimazione, sarebbero, sempre secondo i numeri, 3600 ossia lo 0,006% della popolazione italiana. I tagli alla sanità sono stati capaci di indebolire a tal punto il nostro sistema sanitario da renderlo incapace di soccorrere lo 0,1% della popolazione e ricoverare in terapia intensiva lo 0,006% della stessa: si, perché questi sono, realisticamente, i numeri che la stanno mettendo in crisi. Considerando che il nostro sistema sanitario rappresenta l’eccellenza mondiale spero di dover considerare le parole di Bill Gates, pronunciate un lustro fa, una premonizione piuttosto che un avvertimento.