Orandum
est ut sit mens sana in corpore sano.( Giovenale . Satire.) L’uomo,
nell’intenzione del poeta, dovrebbe aspirare a due beni soltanto: la sanità
dell’anima e la salute del corpo. Il motto che da questa esortazione deriva, è,
in realtà, una mistificazione del suo stesso significato: Giovenale non afferma
che vi sia una mente sana in un corpo sano ma che sia obiettivo al quale l’uomo
anela quello di possedere l’una e l’altro. In molti, certamente, sosterranno e
sostengono che vi siano argomenti di maggiore importanza, piuttosto che lo
sport, da affrontare in momenti drammatici come quello che stiamo vivendo … ma
chi lo sostiene non comprende l’importanza della pratica sportiva nella società
né, tantomeno, comprende la rilevanza sociale della stessa. Praticare attività
sportiva non significa perdere tempo ma, molto spesso, scaricare tensioni, preoccupazioni,
stanchezza mentale. Le sostanze neurochimiche rilasciate durante l’esercizio
sono così potenti che vi potreste considerare dei farmacisti, auto-medicandovi!
Vi è una forte correlazione tra la quantità di alcuni neurotrasmettitori nel
cervello e il vostro stato d’animo. Infatti, come è stato più volte dimostrato,
l’esercizio migliora l’ambiente chimico cerebrale, sia a lungo che a breve
termine. Per le persone che invece, non sono clinicamente depresse, recenti
studi hanno dimostrato come l’esercizio fisico sia uno dei più affidabili
“booster” dell’ umore. In un momento storico in cui si chiedono sacrifici
impensati ai cittadini, lasciare loro una valvola di sfogo sarebbe stata cosa
buona e intelligente, capace, magari, di placare polemiche e malumori.
Gli
uomini e le donne di sport a qualsivoglia livello, dal professionista al
dilettante, sono uomini e donne dedite a una disciplina, capaci anche di
sacrifici e, soprattutto, attenti alle regole, sarebbero stati, dunque, i
soggetti maggiormente controllabili e regolabili all’interno di un sistema
avviato alla confusione; siamo certi che ragazzi e ragazze sarebbero stati
capaci e perfettamente in grado di accettare allenamenti differenziati nello
spazio e nel tempo secondo regole e regolamentazioni espresse con chiarezza.
Ci
auspichiamo tutti che da questo errore, perché di errore si tratta, dell’aver
impedito, anzi vietato, ai cittadini di poter praticare attività sportiva,
anche in solitudine, si tragga, in futuro un insegnamento poiché siamo persuasi
del fatto che molte polemiche sarebbero potute essere evitate e una forte mano
sarebbe potuta essere lanciata dal mondo dello sport.
Ci
hanno avvilito immagini di elicotteri lanciati all’inseguimento di un povero
tapino che sta correndo, da solo, in una spiaggia deserta così come i proclami
tesi a demonizzare chi, da solo, avrebbe voluto interrompere una sorta di
arresto domiciliare con un giro in bici o una passeggiata in montagna in
solitudine, tutte situazioni in cui il contagio era ed è assolutamente
impossibile. Ammettiamo che vi sia stato qualcheduno indisciplinato,
soprattutto all’inizio quando la situazione era totalmente confusa ma d’uopo
sarebbe stato sanzionare coloro che creavano assembramenti evitando di limitare
le libertà di tutti, anche dei soggetti, degli atleti, degli amatori, dei
dilettanti, responsabili e ligi alle regole perché non dobbiamo mai dimenticare
che, in primis, il valore da tutelare sia la salute degli altri e nostra!
Federica
Brignone
Paolo
Pambianco
Davide
Diana
Mario
Catania