giovedì 28 giugno 2018

Un Parlamento composto da gente comune...non si puo' sentire!

Un parlamento composto da gente comune...non si puo'sentire. A parte che, con tutto il rispetto, poichè ritengo l'ars politica una professione, il nostro Parlamento è già, ormai, dalle ultime elezioni, composto in gran parte da cittadini comuni...vorrei, comunque, porre la seguente riflessione. Io sono contrario, in genere, allo strumento referendario poichè ritengo che materie specifiche debbano essere trattate da chi ne abbia le competenze: proprio per questa ragione noi, cittadini comuni, eleggiamo dei rappresentanti in Parlamento i quali non dovrebbero rimpallare nuovamente a noi le questioni. Ora, l'idea, assurda, di Beppe Grillo mi sembra davvero l'estrema farneticazione molto vicina al delirio di onnipotenza. Non sarebbe piu' utile supportare la Signora Sindaco Appendino nel tentativo di portare a Torino i Giochi?

lunedì 11 giugno 2018

L'immigrazione non è mai stata un problema solo italiano.

Quando Gheddafi sostenne che, alla sua morte, sarebbe stato il kaos, il leader libico vedeva lungo, molto lungo. Una diaspora è, senza dubbio, avvenuta e sta tutt'ora avvenendo: una fuga dispersiva e disperata verso ovunque. L'Europa è stata ed è tutt'ora in Guerra, una Guerra non codificata e, per questo ancora piu' pericolosa. Senza dubbio era necessaria una posizione europea di fronte a questo fenomeno, posizione comune che mai vi sarà come mai vi sarà una risposta unica di fronte ai dazi di Trump. L'Europa è nata divisa e lo è nel suo DNA. La posizione di Salvini, sempre populista e maestro nel mettere in atto il grande principio espresso da Machiavelli nel suo "Il Principe" secondo il quale "il Principe non deve essere cio' che è ma sembrare cio' che i sudditi vogliono che sia", è quella che tutti avremmo auspicato...tranne che nella forma. Purtroppo, nella Vita, la forma è sostanza. Una posizione forte nei confronti dell'Europa occorre ma chiudere i porti servirà solo ad aprire altre porte facendo diventare l'Italia l'obiettivo di una Guerra senza codici. Mi auguro questa mia previsione sia errata ma ne ho tanto il timore...

sabato 9 giugno 2018

Viviamo in un mondo virtuale

Mi sono accorto di vivere in un'economia virtuale da un piccolo particolare. Sono stato costretto ad acquistare una macchina nuova causa il fatto che a quella di cui disponevo sia esploso il motore, senza mia colpa. Avrei voluto pagare tutto in una unica soluzione ma non è stato possibile...a meno di non godere dello sconto del quale avrei usufruito con il finanziamento oltre a non potere ricevere in omaggio assicurazione, tagliandi e treno di gomme invernali..Logico, quindi, che abbia deciso di non pagare in contanti. Quello che mi ha lasciato assolutamente basito, tuttavia, è stato, quando, solo ieri, mi sono recato in un negozio di telefonia e, vedendo un orologio che avesse delle funzioni a me utili, ne ho chiesto il prezzo. Il titolare, molto onestamente, mi ha detto che lui lo avrebbe dovuto vendere a trecentocinquanta euro ma, se lo avessi acquistato su Amazon lo avrei pagato duecentocinquanta. Fino a qui tanto di cappello all'onestà del negoziante, poi il particolare che mi ha lasciato attonito. Lo stesso mi ha detto che, se non avessi voluto pagare in una unica soluzione ma a rate avrei potuto versare cento euro immediatemente e poi cinque euro per trenta mensilità...In sostanza: se avessi voluto pagare subito avrei speso trecentocinquata euro ma se mi fossi accollato trenta rate da cinque euro, con un anticipo di cento, lo avrei pagato duecentocinquanta. Questa è l'economia di cio' che non esiste!...Guido una macchiana i cui non sono il padrone, ho un orologio di cui non sono il padrone...tutto a rate a meno di accettare di pagarlo di piu'. Mi ricordo i tempi in cui un' auto poteva essere pagata subito, assegno, bonifico e il commerciante, magari la sera stessa, si recava in banca a depositare i soldi...Economia reale! Oggi di reale non c'è piu' niente...I nostri soldi, quelli veri, girano nel vortice di un sistema che li moltiplica smaterializzandoli. Papa Francesco ha messo in guardia rispetto al grande pericolo della finanza...quello di scommettere sulla fine delle aziende piuttosto che sul loro futuro. Aziende che vengono comprate per essere chiuse...chiediamoci il perchè...

martedì 5 giugno 2018

est modus in rebus

Scrivo questo articolo a quattro mani insieme all'amico, avvocato, Davide Diana. Ci siamo trovati a constatare come i toni populisti di questa campagna elettorale, che sembra ancora in atto, possano diventare davvero dannosi a livello sociale. La prima differenza tra un politico o, comunque, un personaggio pubblico ed un cittadino comune è data dal fatto che parole, proclami e quanto altro del primo vengano ascoltati da una moltitudine eterogenea di persone ed è questo un particolare non da poco. Il folle, il fanatico esistono ed il web lo sta dimostrando. Da una parte fa sorridere leggere post di gente la quale pubblichi foto di persone di colore accompagnate da altrettanto coloriti proclami, dall'altro spaventa pensare che, spesso, queste persone credano in quello che pubblicano. Si sente parlare di "popolo" con toni da presa della Bastiglia. Quando nel 1789, gli abitanti del quartiere di Saint'Antoine a Parigi, si armano ed attaccano il carcere della Bastiglia, a fine giornata, avranno liberato sette prigionieri di cui quattro falsari, due pazzi ed un nobile libertino ma da questo carcere ebbe inizio la Rivoluzione Francese con le morti che portò con sè. Il messaggio è molto chiaro e viene dall'unico vero leader politico dotato di capacità di analisi critica: Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco. La sostanza è semplicissima: il populismo, la rincorsa piu' che dei sentimenti dei risentimenti popolari fatti lievitare attraverso un'abile e mistificante propaganda, porta direttamente ai totalitarismi, alla ricerca dell'uomo forte, all'illusione che vi sia qualcuno che con un colpo di bacchetta magica con la rinuncia da parte nostra ai diritti di libertà, alla democrazia, possa rimettere le cose a posto. Messaggi che abbiamo conosciuto direttamente: il duce che faceva arrivare i treni in orario, che ci consentiva di dormire con la porta di ingresso aperta, che scovava immediatamente ladri e stupratori come Girolimoni che, in realtà, fu la vittima sacrificale della retorica di regime il quale garantiva l'eliminazione della corruzione la quale era, in effetti, il tratto caratterizzante del fascismo, a cominciare, come si disse e si apprestava a denunciare Giacomo Matteotti, dai parenti piu' stretti dell'uomo della provvidenza e via continuando con amenità di questo genere, totalmente infondate, palesemente false. ( i fake non sono il frutto della modernità ma, al limite, di un modo di fare politica) Davide Diana Mario Catania