lunedì 27 maggio 2019

Per alcune realtà, in Politica, vincere è molto peggio che perdere.

Salvini si gonfia come un pavone con i voti di coloro con i quali, secondo la campagna elettorale "pre Governo giallo verde", non si sarebbe mai alleato; Di Maio non ha altra via se non quella di non piegare la testa e continuare a contrastare le idee del presunto alleato, il tutto per non ammettere di essere morto; Salvini non ha altra via se non l'abbandonare gli illuminati pentastellati per non affondare tra qualche mese - gli italiani hanno dimostrato di stare cercando l'uomo forte e l'uomo forte non si piega -; Salvini ora non ha piu' visiere da togliere dal suo casco e deve vederci chiaro con la sola rimasta, la quale, a dispetto delle apparenze è maggiormente appannata di quello che sembra. " L'uomo del fare", adesso deve fare ed è qui che il lavoro diventa difficile. Uno scalatore, una volta, mi disse che fosse piu' insidioso scendere dal Cervino che scalarlo: quella che, a chi non ne sa, pare una "semplice discesa", nella realtà costituisce, a volte, una trappola mortale. Non sempre chi vince lo vuole davvero, Trump docet e il guru è il medesimo!

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