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Tanto si dibatte sugli aspetti e sui risvolti psicologici di questa pandemia ma, a dire il vero, poco o nulla si mette in dubbio sulle modalità di gestione della stessa. I controlli: quelli avrebbero dovuto essere capillari! Fatti i protocolli si sarebbe dovuto vigilare sull’ attuazione degli stessi ma questi controlli sono totalmente mancati. Si è corsi, dunque, alle chiusure e al peggio del peggio: il coprifuoco! Se, a oggi, si digita su google il termine, in prima pagina non compare una ricerca basata sul suo significato etimologico bensì si legge ogni possibile riferimento concernente la situazione pandemica in atto ... ma se si chiedesse a un padre o a una madre nati verso la seconda metà degli anni trenta dello scorso secolo quali ricordi quella parola evochi, la risposta sarebbe dolorosa. Durante la Seconda guerra mondiale, durante ogni guerra combattuta con le armi classiche nei tempi passati, il cosiddetto coprifuoco aveva un senso poiché il fuoco nemico, soprattutto dallo spazio aereo, aveva una maggiore possibilità di colpire senza venire intercettato dopo il calare del Sole. A oggi, tuttavia, il coprifuoco è anacronistico poiché la tecnologia permette alle difese di vedere al buio esattamente come permette a coloro che vogliano farsi beffa delle regole di vivere ben oltre le dieci di sera. In sostanza: il coprifuoco è una immane sciocchezza. La gente è provata psicologicamente e non ha bisogno alcuno di sentirsi chiusa e oppressa con termini i quali rimandino a tempi ancora peggiori, soprattutto se il loro utilizzo sia completamente … inutile. Forse qualcuno è in grado di spiegare quale sia la differenza tra il pranzare al chiuso dalle dodici all’ una e cenare nello stesso spazio dalle otto alle undici di sera? Io un’idea ce l’avrei: è molto più probabile prendersi un’influenza ( i cui sintomi coincidono con quelli del Covid) essendo obbligati a cenare all’ aperto piuttosto che a pranzare nel medesimo spazio e al chiuso. Non amo particolarmente i militari - avendo lavorato con loro in passato - e non spererei di vederli per le strade a fare da controllori perché … i militari sono militari e il loro regime mi sta bene fino a un certo punto. L’unica possibilità per la quale ciò non accada è non esasperare la popolazione e, quando questo pensiero viene razionalizzato, se si va oltre … se si va scientemente oltre, si palesa la volontà di esasperare gli animi e, quando coscientemente si esaspera la popolazione, il rischio è elevato! Al punto di non ritorno si devono mettere in campo le forze militari e, dunque, la democrazia è sconfitta. La democrazia è sconfitta anche dal passaporto vaccinale del quale non discuto l’utilità ma le modalità di inserimento nella nostra esistenza e nella nostra vita sociale, sì. Posso accettare limitazioni della mia libertà personale in occasione di una pandemia quali - ma questa la immagino soltanto come mia fantasia , la possibilità di “vivere” oltre questo non più sostenibile regime del coprifuoco unicamente se sono vaccinato - tuttavia, se così è, devo potere avere la possibilità di scegliere se accettare o rifiutare il vaccino. Non posso, di contro, accettare che mi si venga a dire che, forse, potrò essere vaccinato a ottobre mentre questo fantomatico documento potrebbe entrare in vigore a giugno ... perché questa non sarebbe più libertà! Devo anche confessare di non amare troppo il popolo cinese e non anelo di certo a vivere il mio futuro in modo anche solo simile a quello in cui quella gente vive la propria esistenza.
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