lunedì 7 maggio 2018

E noi vorremmo affidare l'Italia a questi? Questo significherebbe ammettere che siamo un branco di imbecilli e ci meritiamo quello che abbiamo! Questa sera, al telegiornale, ho ascoltato con attenzione il discorso del Presidente Mattarella, uomo di politica e cultura, forse anche un po' appartenente a quella vecchia politica, ma proprio quella vecchia di anni fa. L'abito non fa il monaco, è vero ma il nodo della cravatta dice molto di chi lo indossa e, francamente, la cravatta verzolina mezza aperta di Salvini e quella violacea tutta pettinata di Di maio fanno proprio "rebel without a cause" da un lato e "parvenu" dall'altro. Siccome l'abito non fa il monaco andiamo oltre, andiamo alla sostanza. La sostanza è che questi due non sappiano cosa stiano facendo ed anche e soprattutto chi li abbia votati avrebbe il dovere, per onestà intellettuale prima di tutto verso se stesso, di comprenderlo. Per chi non lo avesse chiaro proporrei una metafora: l'Italia è come una nave alla deriva che, neppure troppo lentamente, sta affondando, nella sala di comando della quale vi sono due signori che potrebbero lanciare un preciso segnale di s.o.s per, almeno, provare a rimediare alla situazione ma sono lì a fare a cazzotti per quello a cui spetterà il merito. Morale della favola la nave affonderà, unica nota positiva che, con essa, anche i due geni di cui sopra. L'opportunità l'hanno avuta, adesso sarebbe ora di dir loro basta ma di urlarlo in modo che lo capiscano perchè nutro qualche dubbio sul fatto che siano in grado di comprendere un'ironia, magari sottile. Stanno giocando al gatto con il topo, il gatto è sicuramente la Lega la quale, comunque avvezza ai meccanismi della politica, sta giocherellando tirando zampettate sulla coda al topo, i Cinque stelle i quali, sempre di piu', palesano una deficienza abissale, nel senso latino del termine, una mancanza abissale, incapaci come sono di comprendere che, comunque, la Res Publica debba essere governata a mezzo, anche, di scadenze e regole. Personalmente mi auspico un Governo del Presidente che ci porti fino a Dicembre e, nel mentre, mi auguro che l'evidenza delle cose porti i votanti a miglior consiglio e chissà, come diceva il grande Giorgio Gaber, in fondo, "cos'è la destra e cos'è la sinistra"? Forza Italia insieme al PD? Perchè no...il resto ha fallito, questo potrebbe essere un nuovo punto di vista! Per rubare il titolo alla mia rubrica

domenica 11 febbraio 2018

La ragazza col cartello"Stranieri non lasciateci soli con i fascisti"...

La ragazza col cartello "Stranieri non lasciateci soli con i fascisti"... Purtroppo io sono sempre piu' persuaso del fatto che il problema sia culturale. Una ragazza come quella della foto in questione, molto probabilmente, nemmeno sa di cosa si stia parlando...Magari ha un fidanzatino di colore, magari si è invaghita di un, chesso' io, marocchino o di un ragazzo, come ce ne sono tanti, proveniente dalla Costa d'Avorio...dove, per altro, non vi sono conflitti in atto se non un'ammutinamento di qualche migliaia di soldati ad inizio 2017 e dove è appena nata la Terza Repubblica in un'atmosfera, certo delicata, ma abbastanza serena... quindi non parliamo di gente che scappi dalle guerre, perlomeno non sempre. E' assolutamente inutile per tutti proseguire su questa linea di accoglienza mista a buonismo sull'onda della quale i politici marciano sfruttando persone, come questa ragazza appunto, le quali non hanno una minima conoscenza di quanto affermano. Uno Stato che non stia perdendo in maniera preoccupante il controllo della situazione dovrebbe essere in grado di garantire, in primis, il rispetto di coloro ai quali sia deputato il durissimo compito di tutelare l'ordine costituito e, ad oggi, con ottima evidenza non è piu' così. Le Forze dell'ordine hanno le mani legate perchè un Carabiniere, un Finanziere, un Poliziotto morti sono "semplicemente" dei servitori dello Stato caduti durante il servizio, mentre se la stessa sorte dovesse capitare ad un pazzo che, spranga alla mano, decidesse di assaltare una camionetta della Polizia, si parlerebbe di martirio. Non si tratta di essere ne buoni ne cattivi ma solo realisti. E' arrivato, credo, il momento di iniziare una seria lotta contro la stupidità, figlia, spesso, dell'ignoranza o della deficienza, intesa come mancanza...mancanza di cultura, di conoscenza e, finanche, di logica. Dobbiamo realizzare che il pericolo vero, di fronte a questa immigrazione incontrollata e sconsiderata, consiste nel fatto che, tra qualche anno saranno in troppi per poter essere fermati nel caso di una rivolta e, questo, a mio avviso è un pericolo sociale vero.

giovedì 8 febbraio 2018

Immigrazione: fenomeno culturale ma...

Il fenome migratorio è, per certo, un fenomeno socio culturale che va, tuttavia, controllato. Oggi, recandomi ad una riunione nella periferia di Torino, ho potuto constatare con i mei occhi come si stia perdendo il controllo dell' "immigrazione" nel nostro Paese. Il fenomeno migratorio rappresenta, da sempre, una dimensione culturale importante delle trasformazioni sociali, tanto del paese di accoglienza quanto della popolazione immigrata: è un concetto, questo, che mi trova pienamente d'accordo. Purtroppo, pero', non mi conforta il constatare che interi palazzi possano essere occupati da clandestini o, comunque, occupati clandestinamente da soggetti che, a prescindere dal colore della pelle, con ottima probabilità, non hanno un'identità propria all'interno del nostro tessuto sociale e, per identità, non intendo una qualifica ma una individuabilità all'interno della nostra società. Tornando verso il mio studio, nel centro di Torino, ho incontrato, poi non uno ma diversi uomini di mezza età, italiani, in ginocchio a chiedere l'elemosina...una scena d'altri mondi fino a qualche tempo fa. Il paragone che pongo è, dunque, quello del padre di famiglia. Immaginate un padre che, non avendo i mezzi per sostentare i propri figli, pretendesse di adottarne altri...cosa creerebbe? Caos e povertà. L'unico risultato possibile dopo il quale, qualcuno di essi, per sopravvivere sarebbe costretto a delinquere in nome del detto latino...mors tua vita mea.

domenica 4 febbraio 2018

Il buonismo esasperato è una cura peggiore del male stesso

Una riflessione riguardo ai tremendi accadimenti di Macerata. Il primo sentimento che muove il mio pensiero è dato dall'assoluta convinzione del fatto che lo Stato stia perdendo il controllo della situazione e, questo, deve rappresentare motivo di grandissima preoccupazione. Il buonismo, purtroppo, specialmente se esasperato tanto da sfiorare il fanatismo, produce conseguenze sempre peggiori del male stesso che vorrebbe combattere. Così alcuni animalisti, indefessi oltre ogni umana ragione, fanno passare coloro che rispettano gli animali, senza essere fobici, come dei fanatici; così i fanatici della religione fanno passare come esaltato chi, semplicemente crede senza alcun invasamento o,peggio, integralismo di cieca intransigenza...Allo stesso modo coloro che difendono, pur di farlo, l'immigrazione, anche se incontrollata o sconsiderata, altro non producono che catene di odio il quale, qualora diventi cieco, assurge alla follia. Si, certo, perchè follia è sparare scientemente su esseri viventi "marchiati" a causa del colore della pelle ma non di meno lo è l'uccidere, il sezionare e l'occultare il corpo di una ragazza di qualunque colore la Sua pelle sia. Non ho soluzioni ma unicamente riflessioni e preoccupazioni da condividere: la situazione, è evidente, sta andando fuori controllo. Impreparazione? Inettitudine? Superficialità? Buonismo? Demagogia? Che una di quese sia la causa o lo siano tutte insieme poco importa...il risultato richia di diventare molto ma molto pericoloso.

venerdì 17 novembre 2017

Una riflessione su questo "nuovo corso della Chiesa"

Da tante parti viene attaccato Papa Bergoglio spesso per le "aperture" che sta concedendo a questa Chiesa. Io confesso di essere devoto a papa Giovanni Paolo II ma di stare incominciando ad apprezzare Papa Francesco. Le aperture ai divorziati, il nuovo corso nei confronti dell'accanimento terapeutico, reputo siano unicamente segni di una Chiesa moderna non piu' chiusa nei beceri meandri che, non scordiamolo, ai tempi, portarono a realtà quali i Tribunali Ecclesiastici della Pubblica Inquisizione. L'ammettere che il divorzio non sia lo stesso e sempre uguale per tutti ma che, a volte, possa rappresentare un' estrema ratio per uno o entrambi i conuigi e che le situazioni si debbano valutare di caso in caso, così come l'ammettere che la Vita debba avere una fine oltre i limiti naturali della quale non abbia piu' senso spingersi..beh credo rappresentino passi avanti nella e della Cultura del Diritto Canonico da non sottovalutare. Sono pronto alle obiezioni di chi, certamente, sosterrà che i problemi della Chiesa siano altri...corruzione, pedofilia magari....Bene, io sostengo che, per chi creda, avere la coscienza di non essere ghettizzato per fanatismi, possa comunque, essere iportante così come il poter accettare che la Vita, terrena, debba avere un limite fisico oltre al quale sia inutile accanirsi.

martedì 31 ottobre 2017

La soppressione del Corpo Forestale

La riforma Madia ha voluto l'accorpamento del Gruppo Forestale dello Stato con Carabinieri e Vigili del Fuoco e, forse, non sempre "tagliare" puo' essere una scelta saggia. L'Italia sta bruciando non certo a causa di questo cambiamento ma un concorso di colpa notevole deve essere rilevato. Innanzitutto la Forestale svolgeva un'importantissima opera di prevenzione e controllo sul territorio che, venuta a mancare, ha con ottima probabilità, lasciato ampio spazio alla fantasia malata di piromani o anche solo di distratti campeggiatori la cui opera, volontaria o colposa, ha per certo dato innesco agli eventi di queste settimane. I Forestali, prima del 2017, erano ottomila. Da quest'anno solo trecentosessanta sono stati inseriti nel Corpo dei Vigili del Fuoco mentre milleduecento sono stati assegnati alla Pubblica amministrazione e ben seimilaquattrocento ai Carabinieri, Corpo che non opera nell'antincendio. La Forestale era particolarmente preparata per il caso di incendi boschivi, materia non di competenza per mezzi ed esperienza, dei Vigili del Fuoco; gli appartenenti ai DOS, Direttori Operativi degli Spegnimenti, sono stati redistribuiti senza criteri tra scrivanie ed Arma dei Carabinieri invece di essere riassegnati automaticamente alle mansioni d'origine. In un colpo solo sono state cancellate eccellenze nella prevenzione e nell'intervento sul territorio in nome del risparmio, nessuno lo mette in dubbio ma a farne le spese, mi sembra, sia un patrimonio difficile da risarcire.

giovedì 24 agosto 2017

In due parole cosa si intende per Inquisizione

L'Inquisizione era la procedura eseguita da un Tribunale ecclesiastico per reprimere ed estirpare l'eresia. Venne creata nel XII Secolo quando la Chiesa dovette lottare contro i Catari ed i Valdesi. Piu' tardi il Concilio Lateranense del 1215 ed il Concilio di Tolosa del 1229 dichiararono essere dovere dei Vescovi ricercare e giudicare gli eretici e consegnarli per il castigo al Braccio secolare. Nel 1231 Gregorio IX sottraeva l'Inquisizione alla giurisdizione dei Vescovi e l'affidava ad Inquisitori permanenti dell'Ordine Domenicano, di nomina pontificia. Essa trae il suo nome dalla "Inquisitio", una procedura del diritto romano basata sulla formulazione di un'accusa da partedell'autorità giudiziaria pur in assenza di denunce sostenute da testimoni attendibili. Tale procedura trova la sua codificazione nel decreto "Ad abolendam" emanato da Papa Lucio III nel 1184; con il papato di Gregorio IX, tra il 1227 ed il 1241, la procedura inquisitoria si trasforma in una nuova istituzione che avrà diffusione nella Francia meridionale con il nome di "Sacra Inquisizione"; il successore di gregorio IX, Innocenzo IV, non trascurò di proseguire nell'opera iniziata dal suo predecessore. Nel 300 erano attivi tribunali a livello territoriale deputati ad dagare anche su reati quali la blasfemia, la bigamia, la stregoneria. Tomas de Torquemada, il Priore del Convento domenicano della Santa Cruz e confessore dei Re cattolici Isabella di Castiglia e Ferdinando II di Aragona, fu il primo a gestire un Tribunale centrale di natura religiosa ma al servizio del potere politico nel senso che i Giudici dell'Inquisizione spagnola dei quali lui era a capo, venivano si nominati dal Papa ma su indicazione della Monarchia di Spagna: fu lo strumento di un'operazione voluta da Ferdinando d'Aragona, il cattolico e da sua moglie Isabella di Castiglia."