lunedì 21 maggio 2018
Diffidiamo degli eterni arrabbiati della penna.
Un padre uccide la moglie, butta giu' da un cavalcavia la figlia e poi si suicida...Un giorno di ordinaria follia? La mente umana è, forse, il piu' grande mistero che ci accompagni... eppure tanti, troppi, forse, sottovalutano questo aspetto. Leggendo, soprattutto sul web, articoli di giornalisti o pseudo tali di ogni genere ci si imbatte anche in folcloristici e superficiali pezzi scritti da "eterni incazzati" che, magari con qualche birra in piu' in corpo, sfogano la propria rabbia a mezzo della penna. Credo che queste persone andrebbero pesantemente controllate e limitate nei loro deliranti sfoghi poichè, fosse anche una su un milione, la mente debole o indebolita dalle preoccupazioni quotidiane che attanagliano chiunque di noi, esista e vada placata piuttosto che fomentata. La rabbia, il livore, il desiderio di rivalsa sono pericolosi sempre poichè annebbiano la capacità di ragionare e se questo accade a chi abbia l'onore di essere letto o ascoltato i danni possono essere potenzialmente pesanti.
Di Maio e Salvini, mancanza di eleganza
La forma non è sostanza, vero ma almeno un minimo dovrebbe essere fatta salva. Ancora prima delle elezioni viene presentato il Governo ed, ancora prima della dichiarazione ufficiale del Presidente Mattarella, la coppia festeggia il nuovo incarico. Quindi, noi poveretti, dall'altra parte della scrivania cosa dovremmo pensare? Che un patto a tre Mattarella, Salvini, Di Maio sia già stato siglato e che il Presidente consulti il nuovo illuminato proposto come Premier solo pro forma. E' quest'ultima l'ipotesi che ci stanno palesando ma che, per il rispetto che nutro nei confronti del nostro Capo della Stato, mi rifiuto di considerare; considero, piuttosto, l'inadeguatezza politica e culturale di coloro che si propongono, unita ad una mancanza di forma che si trasforma in mancanza di sostanza palesando poca educazione e scarso rispetto. Anche solo, infatti, per rispetto nei confronti del Presidente sarebbe stato logico uscire silenti in attesa di una Sua informativa piuttosto che sbandierare una vittoria preannunciata quasi fosse concordata.
Cultura in Torino
Se avessi immaginato, qualche tempo fa, di fare parte di un tavolo di lavoro della Federazione Italiana Sport Equestri nel quale l'obiettivo fosse quello di portare il binomio "cavalli e cultura" a Torino avrei pensato ad un sogno. Un sogno perchè cavalli e libri sono le mie passioni; un sogno perchè, per qualunque appassionato di sport equestri, arrivare a collaborare con la Federazione non puo' che essere considerato un onore. Su idea dell'amico Luca D'Oria abbiamo voluto fare scendere dal piedistallo dorato, irraggiungibile dai piu', la Federazione. Creare un evento mai esistito prima, all'interno di una città dai molteplici interessi quale Torino, non è stato cosa semplice e, devo confessare che talune pecche organizzative sono da attribuirsi ad ingerenze esterne alla Federazione stessa da parte di chi, per dirla in inglese, vuole "to show off all the time"..mettersi in mostra ad ogni costo e sempre. Con fatica, umiltà e l'aiuto della Regione Piemonte siamo, tuttavia, riusciti ad "inventare" qualcosa di inedito in Torino; la mia speranza è quella di potere proseguire, sin da subito, alla programmazione per il 2019 tenendo il buono e liberandoci degli inutili fardelli. Per la mia scuola Labor, per me personalmente, rappresenta un grande onore l'avere patrocinato il premio letterario HorsEmotion all'interno della Federazione aprendolo, grazie all'appoggio del "Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca" , a tutte le Scuole di Torino e Provincia. Mi sento un po' parte della rinascita della cultura equestre nella mia città e questo mi riempie di orgoglio.
mercoledì 16 maggio 2018
Il contratto sottoposto agli elettori...
...a mezzo di consultazioni on line o nei gazebo. Quindi, se ho capito bene, le famose quaranta pagine sottoposte all'illuminato giudizio della casalinga, dell'operaio, del netturbino, dell'anarchico di destra o sinistra che sia, di tutta una serie di profondi giuristi in grado di decidere sul futuro del nostro Paese. Non vorrei che chi legga pensasse che io non rispetti qualsivoglia lavoro purchè onesto ma, per onestà intelettuale, occorre ammettere che non si possa davvero lasciare in mano a chi competenze non abbia il timone di una Nazione. Per onestà, prima di tutto verso se stessi, sarebbero proprio quelli che abbiano votato l'uno o l'altro dei due statisti a doversi rifiutare di vagliare il programma da questi stilato. Stiamo assistendo all'ennesima buffonata mentre, comunque, l'Europa ci guarda.Che sia tutta una pagliacciata, beh questo è palese perchè chi mai si metterà a leggere l'intero programma? Uno su mille, forse, come cantava Morandi. Che valore avrà l'opinione espressa da grillini e leghisti? Pari a zero, probabilmente. Intanto si perde tempo ma, soprattutto, ci si espone al ludibrio di tutta l'Europa.
martedì 15 maggio 2018
I moderni barbari dentro le mura di Roma
Leggo, in questo momento, un articolo riportato da "Il fatto quotidiano" ed attribuito al Financial Times intitolato "Roma apre le porte ai moderni barbari." Non ne ho verificato la matrice ma, mettiamola così, la condivido a tale punto che, se non appartenesse all'illustre testata, ne rivendicherei la paternità. Ogni estremismo rappresenta una barbarie ma gli estremi si toccano: l'estremo del genio è rappresentato dalla follia e questo mi rassicura poichè non vedo genio alcuno tra chi rivendichi una leadership nel nostro paese, almeno in questo momento. Vedo solo tanta barbarie, tanta ignoranza, financo dei principi fondamentali della nostra Costituzione. Apprezzo la posizione del Presidente Mattarella ma, credo, sia giunto il momento di chiedere a Gigi Di Maio di superare almeno un esame di "diritto costituzionale", anche di fronte ad una commisione compiacente se necessario..., giusto per farci capire di avere una vaga idea di quanto stia sostenendo e della attuabilità delle sue farneticazioni sempre palesate con quel sorrisetto a dir poco deficiente, per carità, mancante...di rispetto!
Matricole universitarie crescono
Per il quarto anno consecutivo crescono i diplomati che si iscrivono all'Università, tornando così a sfiorare quota trecentomila: queste le cifre del Miur attinte dall'Anagrafe nazionale degli studenti. Leggendo notizie come questa mi auspico che la voglia di conoscenza, il desiderio di cultura, la volontà di aggiungere un titolo sudato rappresentino sempre di piu' un target per le nuove generazioni. Alcuni pensano, presuntuosamente o per incapacità, che, per conoscere una qualsivoglia materia ci si possa "autogestire", io credo, di contro, che ci si debba fare guidare e giudicare da chi quella materia la conosca nel profondo. Una cultura autogestita rimarrà sempre e solo un punto di vista personale, autoreferenziato mentre un titolo, sudato, sarà un punto di partenza importante per il futuro delle giovani leve. Un punto di partenza, già!... Perchè la Laurea, ormai, è un punto di partenza, rappresenta il vecchio diploma di una volta in una società che richiede sempre maggiore specializzazione.
lunedì 14 maggio 2018
Iracondi ed accidiosi. Insieme nel settimo canto dell'Inferno...Forse, non a caso.
Il mio ultimo libro, Tenebre nella Chiesa, nasce da una visita alla chiesa di Santa Maria in Porto a Ravenna durante la quale, dando un'occhiata agli opuscoli collocati in un angolo, ne ho notato uno intitolato "I segni pericolosi per la tua fede." Sono stato, da subito, incuriosito: all'interno ho trovato una serie di simbolgie appartenenti a movimenti esterni ed oppositori rispetto alla Chiesa i quali sfruttano, molto spesso, la credulità popolare. Ne è nato un libro basato sui sette peccati capitali dei quali, sono persuaso, l'accidia, la noia, sia il male del nostro secolo. Se la Superbia è considerato il peccato peggiore, poichè porta l'uomo a volersi paragonare a Dio, l'accidia non è da meno in quanto conduce al cosiddetto "mal di vivere". Scendendo di un gradino, credo che la conseguenza dell' accidia sia il peccato d'Ira. Non a caso gli Iracondi sono collocati da padre Dante nel canto VII dell'Inferno proprio insieme agli Accidiosi. Non a caso e non un caso! Questo, per chi creda che la storia sia cultura puo' significare un paragone non da poco con i moderni "giornalisti e scrittori arrabbiati" i quali fanno della violenza, della protervia, dell'aggressività una ragione di vita e di sfogo. Si tratta di persone annoiate, stufe, stanche..."certe persone esistono per farci capire come non dobbiamo diventare". La Scuola Labor ha una sezione di giornalismo e, poichè credo che il modo di esprimersi per iscritto di un giornalista sia ancora piu' diretto rispetto a quello di uno scrittore, vorrei avere il vezzo di fare uscire dalla mia scuola scrittori e giornalisti educati, colti e rispettosi...Un piccolo grande risultato.
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