sabato 19 agosto 2017

Buonisti o Razzisti

Di fronte ad eventi quali quelli di Barcellona, Nizza e quanti altri ciò che mi lascia sempre maggiormente basito è la "ferma condanna da parte di tutto il mondo islamico". L'Islam è una religione, non la sola del mondo arabo, e se, davanti a stragi come quelle alle quali siamo stati costretti ad assistere, perpetrate in nome di Essa, i Suoi rappresentanti se ne chiamano fuori, forse, dovremmo accettare che sia nata una "nuova religione" alla quale gli stessi terroristi dovrebbero dare un nome. In questo modo, forse, potremmo evitare di doverci trovare di fronte alla dicotomia buonisti-razzisti. Non si tratta, infatti, ormai piu', di colore della pelle, origini e quanto altro perchè, è dimostrato come alcuni di questi pazzi siano nati, vissuti magari in Italia o, comunque, in Europa, figli di italiani o cittadini europei. Personalmente non mi ritengo "buonista" ma nemmeno "razzista", tuttavia esiste un problema di fondo: se il capo religioso e leader sprituale di una comunità la quale consti di milioni di soggetti, piuttosto che predicare la pace, l'uguaglianza e la tolleranza, bene o male che sia fatto, invochi lo sterminio dell'eretico che altro non è che colui che esprima un sentimento religioso diverso...beh i due, dieci, cento mille folli che lo seguiranno li troverà sempre. Il cancro altro non è che una o piu' cellule impazzite, fuori controllo, dentro il nostro corpo che lo divorano lentamente e subdolamente....Ora, la mia domanda è: se per sopravvivere fossimo costretti a farci amputare un braccio, forse non lo faremmo? Quell'arto ci occorre, è una parte di noi, lo abbiamo con noi sin dalla nascita ma se rischia di mangiare il nostro corpo dobbiamo accettare di tagliarlo. Ormai non si tratta piu' di razzismo ma di sopravvivenza "Così è se vi pare" ... "L'uomo dal fiore in bocca" insegna, per citare Pirandello.

lunedì 14 agosto 2017

One stick in time saves nine

Ai tempi dell' "esecuzione" dell'orsa Daniza espressi il mio pensiero riguardo alla "deficienza" umana, intesa come mancanza di cultura, cognizione, umanità, che, per altro , rimane il medesimo oggi, di fronte alla morte di K2. Non voglio ripetermi e non lo farò. Un Grizzly puo' arrivare a pesare quattro quintali ed oltre per un'altezza, in piedi, di quasi tre metri; si tratta di un carnivoro il quale, esattamente come noi ... "umani"...necessita di nutrirsi; nella femmina è fortissimo l'istinto materno e la conseguente volontà di proteggere i cuccioli. L'orso era praticamente scomparso dalla nostra penisola, così come il lupo ma l'uomo ha deciso di "ripopolarlo"...per quale ragione? Business, turismo! Bene, non metto in dubbio che un orso possa impazzire, esattamente come un essere umano.... ne contesto, tuttavia, la disparità di trattamento! Ammesso e non concesso che Daniza e K2 fossero da abbattere perchè divenute pericolose -fatto che io non credo plausibile attribuendo la loro reazione..."reazione" appunto non azione.... ad un comportamento deficiente ed illogico dell'essere umano - mi chiedo: perchè un uomo possa uccidere impunemente da ubriaco alla guida della sua auto una famiglia e non scontare piu' che una minimerrima ammenda; perchè un uomo o una donna possano assillare, sempre impunemente, chiunque esercitando violenze mentali ed anche fisiche senza scontare un giorno di prigione; perchè, nel nostro mondo di perfetti umani, l'omocidio dovuto a follia, gelosia e quanto altro, sia da accettare anche se vi siano stati cento e, forse, mille segnali prima dell'evento fatale ...mentre un cane giudicato pericoloso poichè, per difesa, ha morsicato un tizio venga ucciso o, un'orsa che, infastidita, provocata e quanto altro nel proprio habitat, venga perseguita fino all'esecuzione poichè ritenuta pericolosa. Tanti si chiedono se valga meno la vita di un animale rispetto a quella di un uomo. Io, da giurista prima che da scrittore, mi domando se,con la nostra giustizia, la vita umana possa ancora trovare difesa. Viviamo in una società che uccide per business una mamma orsa la quale altra colpa non ha avuto che difendere i propri cuccioli dalla deficienza umana ma che non è in grado di tutelare una madre, una donna, un padre, un fratello minacciati, picchiati, vessati da un figlio, un compagno, un fratello fino a che la pazzia umana non abbia fatto il proprio tragico corso. Eh si, signori perchè, a questo punto torniamo al titolo dell'articolo che, in italiano, risulterebbe essere "prevenire è meglio che curare"e la domanda è: ritenete, forse, che sia logica la risposta di un Magistrato il quale,di fronte al caso di un soggetto che abbia picchiato, minacciato, vessato un terzo si debba arrendere ad ammettere che..."tanto fino a quando non scappi il morto non possiamo fare nulla". La mia risposta è....no! Eppure questa è la nostra Giustizia, scusate, giustizia...la quale permette di uccidere un animale solo perchè "animale" ma non è in grado di difenderci da chi, volendo usare la parola "animale" in senzo spregiativo, con tale termine meriterebbe di essere identificato. 

lunedì 5 giugno 2017

Piazza San Carlo è una bomboniera

Torino ha tanti scrigni, tante bomboniere: Piazza San Carlo, il Teatro Carignano e potrei elencarne decine di altre...Ma sono bomboniere, appunto! Luoghi dove si puo' pensare di assistere ad una rappresentazione culturale, nei quali si possa immaginare di consentire l'accesso a qualche centinaia di persone in sicurezza: non sono degli stadi! Quanto è successo sabato 3 giugno nella nostra città non è conseguenza, come si tenta di far passare come messaggio, della follia umana bensì il logico e possibile risvolto di un "groviglio umano" dove, al di là dell'accadimento sfortunato ed occasionale, il normale spazio vitale di una persona era già impossibile da garantire. Stiamo parlando di un "salotto" non certo pensato per grandi raduni, non per questo disegnato e come tale senza vie di fuga, senza spazi sufficienti da consentire, in caso di necessità, il minimo movimento alle persone ivi stipate. Sarebbe stata una scelta esecrabile, a mio modesto avviso, anche in tempi molto diversi da quelli attuali ed ancora di piu' lo è al giorno d'oggi quando, volenti o nolenti, ci troviamo coinvolti in una Guerra priva di codici ed impossibile da prevedere. Saro' fobico, lo ammetto ma quando mia moglie mi ha prospettato l'idea di assistere alla partita dagli schermi in Piazza io le ho risposto che mai e poi mai mi sarei infilato in quella calca. L'ex Prefetto Serra ha dichiarato, in un'intervista, che, con ottima probabilità, sarebbero stati sufficienti degli altoparlanti per calmare la folla: condivido...Ma nemmeno quelli c'erano! In un momento storico simile si è consentito un raduno, praticamente libero, con un sovraffollamento umano di invereconde dimensioni, in un luogo impossibilitato fisicamente - anche solo per il principio dell'incompenetrabilità dei corpi - a contenere un numero tanto elevato di persone. Ora si cerca "il colpevole" per, come sempre accade, deviare l'attenzione dalla realtà ma la realtà altro nome non porta che quello della "negligenza" di chi, una serata del genere, avrebbe dovuto organizzarla pensando alla sicurezza prima che alla lecita goliardia.

giovedì 6 aprile 2017

Mi è capitato di assistere di recente a trasmissioni e dibattiti riguardo la possibilità della "revisione della legittima difesa"; sentiamo parlare cittadini quasi fossero militari, gente che, magari con porto d'armi per caccia o sport, pretende di tenere in casa qualsivoglia arma ed utilizzarla a propria difesa...Devo dire che la cosa mi spaventa alquanto, così come mi preoccupano tutte quelle situazioni delle quali si rischia di perdere il controllo. Ho appena terminato di vedere un servizio del TG5 riguardante un tizio che, ereditata una masseria, pagate imposte di successione, gabelle varie e quanto altro, trovandosela occupata da alcuni zingari e rivoltosi alla Giustizia altro non ha ricevuto da Questa se non l'ordinanza di provvedere alla rimozione di un palo pericolante, naturalmente a proprie spese... mentre i nomadi, per andarsene, pretenderebbero settemila euro per "lavori di ristrutturazione eseguiti nella masseria stessa". Questo è il punto: certi discorsi non dovrebbero avere ragione di essere affrontati qualora vivessimo in uno Stato di diritto capace di tutelare i propri cittadini...Dovremmo poter porre fine a morti di uomini e donne i quali chiedono aiuto allo Stato ed alla Giustizia perchè, magari, minacciati da ex mariti, compagni, aguzzini; dovremmo poter porre fine alle discussioni sulla legittimità o meno di sparare a chi ci entra in casa, viola la nostra intimità, mette in pericolo la vita nostra e dei nostri affetti...e, questo, per un'unica e semplice ragione: perchè dovremmo potere contare su uno Stato ingrado di fare ed amministrare la propria Giustizia.

lunedì 16 gennaio 2017

L'Euro? Una scommessa persa in partenza perchè non si puo' unire ciò che nasce diviso.

Avete mai fatto caso a cosa risponderà un cittadino americano alla domanda "where you came from?": "I'm american.", "sono americano!". Un europeo, alla stessa domanda, risponderà..."sono italiano, francese, spagnolo"...se non addirittura "sono di Torino...Italia." Chi ha fortemente e follemente voluto l'Unione Europea non ha, a mio avviso, compreso che "stessa moneta" non significa stessa cultura e che, forse, almeno per una volta, il potere della Storia è superiore a quello del soldo. Quante guerre intestine ha vissuto l'Europa?...Tantine, direi! E quante gli Stati Uniti d'America ( che già nel nome presentano qualche diversità...)?...Una, quella si sececssione combattuta tra il 1861 ed il 1865. Credo non vi sia niente di male ad amare la propria identità e nulla di sbagliato nell'essere divisi per storia, cultura, tradizioni e campanilismi. I fatti odierni, che potremmo a buon diritto chiamare "lotte intestine" tra Germania ed Italia, dimostrano come voler credere in un'identità che storicamente non è mai esistita, fondandola sulla moneta e togliendo contemporaneamente alla moneta stessa la prima legge dell'economia, ossia quella di poter essere svalutata...beh, di altro non sono fautori che di una immensa confusione storica, politica, economica e sociale.

domenica 13 novembre 2016

Labor Laboratorio di scrittura

LABOR. Laboratorio di scrittura. Devo ammettere che fa un certo effetto ritornare a scuola! Eh si, perchè l'Istituto Sociale dei Padri Gesuiti di Torino è stata la scuola dove ho passato gli anni dalle elementari fino al liceo: ricordo quell'atrio in cui, a volte, tentavo di inventare l'ultima scusa per non entrare in classe quando, in prima elementare, venivo considerato dislessico a causa del fatto che non riuscissi a leggere, arcano poi risolto comprendendo come io lo sapessi fare ma, al contrario; ricordo quelle scalinate sulle quali mio papà, che spesso mi accompagnava prima di andare in Ospedale, puntulamente mi "beccava" quando mi fingevo zoppo per evitare le ore di educazione fisica nelle quali si giocava a pallavolo; ricordo i miei dieci in Matematica, Fisica, Chimica...io che sono finito a lavorare con le parole invece che con i numeri come tutti avrebbero pensato; ricordo il mio 2 fisso e puntuale di Disegno con il Professore che ha sempre creduto che lo prendessi in giro mentre io, a disegnare, sono proprio una frana; ricordo Paola Vigna, la Professoressa Vigna, la mia insegnante di Storia ed Italiano con la quale ho iniziato questa nuova avventura proprio nello stesso Istituto dove ho imparato a leggere escrivere. Il progetto ambizioso ma il supporto della mia casa editrice, Il Gruppo Albatros il Filo, il prezioso aiuto del Professor Enrico Serra ed il blasone dell'Istituto dal quale siamo ospitati mi fa ben sperare. Il Gruppo Albatros ha, infatti, messo in palio la pubblicazione assolutamente gratuita di un libro tra tre che verranno scelti dalla Professoressa Vigna, dal Professor Serra e dal sottoscritto: i ragazzi avranno cosi' un doppio feedback, il nostro e quello di una Casa Editrice vera mentre, quello che verrà scelto, avrà la possibilità di vedere il proprio lavoro edito e presente nelle librerie, sui canali di acquisto di Internet e quanto altro. Per il primo anno i corsi saranno due: il primo, dedicato ai ragazzi delle scuole medie, diviso in "corso base" ed "avanzato"; il secondo aperto a ragazzi e ragazze dai sedici anni in su senza limite di età, composto da tredici incontri a partire da fine gennaio. Vorremmo far comprendere a tutti l'importanza del saper comunicare al di là di quella che potrà poi essere una scelta professionale futura poichè, non scordiamoci, anche un libro di fisica viene spiegato a parole!

venerdì 2 settembre 2016

Una risposta italiana alla deficienza di rispetto e cultura storica dei giornalisti o presunti tali dello Charlie Hebdo. Quando, anche a causa delle vostre assurde, volgari ed insensate vignette avete scatenato la furia cieca ed esecrabile di un manipolo di folli terroristi, noi ci siamo stretti a voi dipingendoci la faccia con i colori della vostra bandiera ben guardandoci dal deridere la vostra nazione ed i vostri Servizi. Oggi, nel giorno del lutto e del dolore per la nostra Nazione, voi mostrando a pieno quella deficienza storica e di rispetto che vi contraddistingue, non vi siete vergognati di ironizzare biecamente sulle Nostre disgrazie senza tenere conto che il dolore non ha colori nè squadre. Non avete considerato,nella vostra deficienza, come quei borghi rappresentassero un patrimonio storico vecchio magari di centinaia di anni; non avete considerato come molte di quelle case avessero subito l'ultima sciagura nel milleseicento ed in tale epoca fossero state ricostruite; non avete considerato come si stia parlando di centinaia di morti, uomini, donne, bambini ed animali; avete disprezzato noi ed il nostro dolore. Non ci si puo' credere inataccabili nè tantomeno ergere a giudici della Vita e della Morte mancando di rispetto a chi la vive o l'ha vissuta. Vorrei lasciarvi con le ultime parole della Prefazione a "Se questo è un uomo" di Primo Levi, un monito per coloro che non ebbero rispetto per le vittime dell'Olocausto affinchè lo siano anche per voi, giornalisti irrispettosi delle vittime del nostro terremoto. Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore stando in casa, andando per via, coricandovi, alzandovi; ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi imedisca, i vostri nati torcano il viso da voi.