lunedì 26 ottobre 2020

Penalizzare solo chi sbaglia sarebbe un aiuto all'economia e alla psiche.

 

Chiudere indiscriminatamente alcune attività rappresenta, a mio avviso, la resa dello Stato con l’ammissione di non saper e non poter governare e questo rischia di incidere, oltre che sulla tenuta economica di una Nazione sulla tenuta mentale dei suoi abitanti.  Durante la prima ondata ristoratori, baristi, pubblici esercenti, gestori di palestre e quanti altri erano tutti impreparati e nelle medesime condizioni ma, poi sono uscite norme e protocolli che qualcuno ha rispettato e qualcheduno no.  Mi è capitato di entrare in ristoranti dove prima di farmi sedere mi misuravano la temperatura, i tavoli erano distanziati e, in alcuni casi addirittura separati da barriere di plexiglass così come mi è capitato di entrare e uscire da altri senza sedermi rimanendo basito dalla noncuranza dei gestori. La domanda è: perché colpire tutti? Fatta la norma occorre farla rispettare e, per farla rispettare bisogna controllare. Vi sono ristoratori ed esercenti che hanno investito denaro e tempo per mettersi in regola, dunque perché penalizzare questi come quelli che non se ne sono curati? Forse perché così è più semplice o, forse perché da chi ha anche solo pensato all’idea di dotare i banchi di scuola di rotelle al fine di favorire il distanziamento, altro non ci si poteva aspettare! 

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